Di cosa è fatta la speranza by Emmanuel Exitu

autore:Emmanuel Exitu [Exitu, Emmanuel]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bompiani
pubblicato: 2023-09-14T00:00:00+00:00

Litigare con suo padre le risucchia la vita dalle vene come il vento risucchia una cartaccia fuori dal finestrino. Si consola al pensiero che presto ritroverà i suoi fratelli e monterà in macchina con loro. Però all’appuntamento sull’incrocio delle due autostrade non ci sono. Li incontrano per caso molte miglia dopo, all’altezza del villaggio prima del lago: una carovana di tre auto di grossa cilindrata. Si salutano senza fermarsi, lampeggiando con i fari, suonando il clacson. James urla dai finestrini abbassati: “Eravate in ritardo e abbiamo proseguito!”

Arrivano al lago al tramonto e parcheggiano dietro le tre case sulla riva affittate da Gordon secondo una ripartizione dei gruppi che segue un decoroso criterio: la loro famiglia e Rosetta, gli amici dei fratelli, le fidanzate. Una decina di ragazzi e ragazze più giovani di Cicely esce dagli sportelli per fare grappolo attorno ai bagagliai delle auto, ognuno a prendere la sua valigia. Lei ne approfitta per salutare in fretta tutti e nessuno, dicendo che ha un terribile mal di testa.

“Cominci a fare come la mamma?” James la guarda poco convinto.

“Sto solo fingendo. Il viaggio non è stato delizioso, se capisci cosa intendo.”

James guarda il padre. “Capito. Buonanotte.”

La giornata successiva comincia pure peggio. Come se lei e Rosetta non fossero presenti, a colazione Gordon racconta a Christopher e James delle folli dimissioni di Cicely. Loro guardano la sorella un po’ sbalorditi, mentre il padre cammina avanti e indietro tra la sala da pranzo e la cucina senza porta. “Allora, che ne dite? Non ho ragione?”

I due prima si guardano e poi fissano il piatto.

“Io non vedo il problema, papà.” Chris contempla sospettoso i violenti riccioli di fumo che salgono dal suo caffè. Azzarda un paio di sorsi prudenti. “Penso che Cicely abbia più testa di noi due messi insieme.”

“Tre,” dice James. “Mettici dentro anche me.”

Sull’onda della felicità un’orchestra immensa occupa il cranio di Cicely suonando la Nona di Beethoven assieme a un coro altrettanto vasto. Deve trattenersi dal saltare in piedi e mettersi a cantare in tedesco.

Gordon passa con lo sguardo dall’uno all’altro come se non sapesse chi sono quei due uomini seduti al suo tavolo, finché riesce a dire che credeva di parlare con persone mature e ragionevoli.

“Anche noi,” replica James. Da quando si è rimesso in salute ha perso la paura delle parole, gli piace parlare chiaro.

“Aspettate un momento a scaldarvi, voi due.” Chris appoggia la tazza. “Forse, papà, in via puramente ipotetica, potrei anche ammettere che Cicely talvolta sia impulsiva nelle sue decisioni.”

“Melodrammatica direbbe la mamma,” lo interrompe James.

“Non amo quella parola.”

“Come nessuno di noi, grazie a Dio,” commenta Cicely.

“Saranno anche decisioni melodrammatiche,” continua Chris, “ma non sono mai stupide.”

“E poi, papà, scusa, ora sei tu a essere melodrammatico,” riprende James. “È qualificata, giusto?” Gordon non risponde, le labbra socchiuse d’incredulità. James lo chiede di nuovo: “Papà, è qualificata o no?”

“Questo è innegabile.” Le parole gli salgono dalla gola come scalatori sorpresi da una tormenta che vanno avanti con la forza della disperazione.

“Allora è facile: se questo Barrett non la assume, troverà qualcos’altro.

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